È la trovata più ingegnosa
dell'enigmistica, tuttora in voga sia in quella classica sia in
quella popolare.
Il nome “antipodo”, consolidato
già nel 1901, è presente nei vocabolari (sia con la -o finale
sia con la -e finale).
Questo
gioco nacque col nome di Anagramma dell'avvenire sull'Aguzzaingegno
nel 1878 per opera di Alessandro
Gallina, che sfruttò le combinazioni M-ottetto e M-assinissa. Entre
nella storia della letteratura italiana con una pagina di Giorgio
Manganelli pubblicata sul Messaggero il 25/05/1986.
E' un gioco basato sulla lettura a
rovescio di una parola, dopo lo spostamento da un capo all'altro
della sua lettera iniziale o finale.
Da questo scambio si può ottenere
la stessa parola (b-anana) o una parola di significato diverso
(t-alamo che diventa malat-o).
Può essere divertente cercare
parole che si prestino a questo scambio, annotarle e poi magari
costruirci una storiella o una poesiola sfruttando questa
particolarità.
Sul talamo giacea il
malato,
con il suo bel pigiama rosso.
La moglie piangea a dirotto
mentre i dottori a
consulto
ne decretavan morte certa
e lo misuravan con il metro
per ordinar la cassa da
morto.
Le parole sottolineate sono tutte
antipodi: alcune mantengono lo stesso significato, altre lo cambiano.
Questo è un esempio di quello che
si può fare, poi si può proporre a qualcuno di individuare nel
testo tutti gli antipodi!
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