venerdì 10 maggio 2013

ANTIPODO


È la trovata più ingegnosa dell'enigmistica, tuttora in voga sia in quella classica sia in quella popolare.
Il nome “antipodo”, consolidato già nel 1901, è presente nei vocabolari (sia con la -o finale sia con la -e finale).
Questo gioco nacque col nome di Anagramma dell'avvenire sull'Aguzzaingegno nel 1878 per opera di Alessandro Gallina, che sfruttò le combinazioni M-ottetto e M-assinissa. Entre nella storia della letteratura italiana con una pagina di Giorgio Manganelli pubblicata sul Messaggero il 25/05/1986.
E' un gioco basato sulla lettura a rovescio di una parola, dopo lo spostamento da un capo all'altro della sua lettera iniziale o finale.
Da questo scambio si può ottenere la stessa parola (b-anana) o una parola di significato diverso (t-alamo che diventa malat-o).

Può essere divertente cercare parole che si prestino a questo scambio, annotarle e poi magari costruirci una storiella o una poesiola sfruttando questa particolarità.

Sul talamo giacea il malato,
con il suo bel pigiama rosso.
La moglie piangea a dirotto
mentre i dottori a consulto
ne decretavan morte certa
e lo misuravan con il metro
per ordinar la cassa da morto.

Le parole sottolineate sono tutte antipodi: alcune mantengono lo stesso significato, altre lo cambiano.
Questo è un esempio di quello che si può fare, poi si può proporre a qualcuno di individuare nel testo tutti gli antipodi!

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